L’Usignolo, facente parte della famiglia dei Muscicapidi, è famoso soprattutto per il suo canto considerato tra i più belli, i più acuti e i più intonati, realizzati dagli uccelli. Composto da strofe molto complesse e realizzate in successione perfetta, l’Usignolo è oggetto di molti studi proprio per questa sua particolare dote. La leggenda narra che il suo canto, così soave, dovesse accompagnare nella morte in maniera più serena gli esseri umani e ai malati fornire una guarigione più veloce.
Questo esemplare è lungo circa 17 cm, ha un piumaggio di colore marrone chiaro sfumato di grigio nel ventre, marrone sulla schiena e la coda rossa. Molto spesso viene confuso con il cugino, l’Usignolo maggiore, ma proprio grazie al colore del piumaggio, ad un occhio esperto la distinzione appare subito netta.
La sua alimentazione è molto rigida in quanto si nutre solo di invertebrati come insetti, vermi e larve, mentre in autunno si ciba principalmente di bacche.
L’Usignolo è un uccello migratorio, si sposta principalmente tra l’Europa, l’Asia e l’Africa, migra alla ricerca di un clima mite e umido (ma non troppo), preferisce vivere in zone boschive e foreste. Cerca principalmente questi luoghi in quanto nidifica sul terreno (il tempo di cova inizia a maggio-giugno), costruisce il giaciglio con fogliame per l’involucro, mentre l’interno è composto da muschio e spighe per accogliere meglio i nascituri. L’operazione di costruzione è di compito della femmina, la quale una volta terminato, deporrà circa 6 uova (esegue una covata all’anno) e le coverà per circa 13 giorni; una volta nati, i piccoli saranno nutriti e protetti da entrambi i genitori, i quali li accudiranno per altri 12 giorni, tempo in cui i piccoli potranno lasciare il nido. Tuttavia non sono ancora pronti a lasciare i genitori, con i quali convivranno per altri 15 giorni in cui gli verranno insegnate le tecniche di sopravvivenza.
Questo esemplare vanta un’ottima reputazione, motivo per cui è stato scelto per esempio per diversi sonetti, tra cui quelli di Romeo e Giulietta di Shakespeare o nelle sinfonie di Vivaldi e molti altri ancora. L’Usignolo oltre ad essere considerato il simbolo della primavera è anche il simbolo dell’amore e della bellezza, basti pensare al detto “Canta come un usignolo”.