Gli uccelli marini fanno parte di quel gruppo di uccelli che si sono perfettamente adattati a vivere in un ambiente marino (mare e oceano). Questa classificazione è stata usata dagli scienziati per poter catalogare meglio tutti questi esemplari, ma in realtà non è una classificazione scientifica, non è presente infatti una divisione in base alla famiglia, genere o specie di uccelli marini.
È stato osservato che tutti i membri di questo gruppo, possiedono alcune caratteristiche molto simili, come per esempio il modo di vivere e altre caratteristiche che variano da specie a specie, come per esempio comportamento, fisiologia e altro ancora.
La maggior parte delle specie di uccelli marini attualmente visibili, sono tutti risalenti al periodo Paleogeno; naturalmente poi si sono evoluti e modificati in base alla richiesta dell’ambiente circostante. Tutti gli uccelli marini si accoppiano molto più tardi rispetto agli altri uccelli, inoltre è stato riscontrato che vivono di più e la maggior parte di loro, decide di vivere in colonie.
Gli esemplari che non amano vivere in un posto fisso, effettuano lunghe migrazioni, riuscendo a circumnavigare anche l’intero equatore.
Riescono a nutrirsi sia sulla superficie dell’oceano, sia al di sotto, mediante apposite tecniche di caccia.
Gli uccelli marini possono sia essere costieri che marini, sia vivere parecchio tempo lontano dal mare. Ci sono quattro grandi famiglie che vengono incluse in questa classificazione e sono:
- Spheniscidae
- Procellariiformes
- Pelecaniformes
- Charadriiformes
Questi uccelli, vivendo praticamente sempre in acqua, hanno lasciato molte tracce passate di loro, i primi fossili avvistati, risalgono al periodo Cretacico.
Gli uccelli marini hanno dovuto subire parecchie metamorfosi per potersi adattare all’ambiente circostante, a partire dalle ali, molto più ampie rispetto ai loro cugini e ai piedi, che risultano essere palmati, per poterli aiutare a immergersi e a nuotare più velocemente. Hanno molte più piume per proteggersi dal freddo e posseggono particolari ghiandole che fanno in modo di disfarsi del sale marino ingoiato durante la caccia.
La loro dieta è composta da tutte le risorse alimentari che l’ambiente marino offre sia in superficie (come per esempio krill, teuthida e altri piccolissimi pesci) sia in profondità. I rapporti dell’uomo con questi uccelli sono parecchio distorti, in quanto possono essere innocui, come per esempio il rapporto tra pescatori e uccelli (i pescatori seguivano e utilizzavano gli uccelli marini come indicatore di dove fermarsi a pescare del pesce), sia negativi, come la massiccia caccia che lo continua a perseguitare per la carne e per il piumaggio. Purtroppo a causa di questo, molti esemplari sono a forte rischio estinzione (altri si sono già totalmente estinti).