Il Picchio muratore, facente parte della famiglia dei Sittidae, è l’unico uccello italiano in grado di scendere dagli alberi, buttandosi a testa in giù, senza nessun problema. Questo esemplare è lungo circa 14 cm, con un peso di 25 grammi. Presenta un piumaggio molto variopinto e colorato in quanto presenta il capo di colore grigio e blu, come tutta la parte superiore del corpo, quindi ali, dorso e coda. La parte inferiore è di colore arancio, le guance e la coda di colore bianco, il becco nero e una curiosa linea sottile di colore nero gli scende dagli occhi al becco. Presenta coda e zampe molto corte e il becco è lungo, molto appuntito e robusto.
È presente in quasi tutta Europa, nonché Africa e Asia, nel nostro Paese è possibile avvistarlo in tutte le regioni tranne che in Sardegna, nella quale non risiede mai. Il suo habitat naturale è formato da boschi di latifoglie, non frequenta mai quelli di conifere, predilige in particolare gli alberi di castagno e querce. Non teme la presenza dell’uomo, a dimostrazione di questo c’è il fatto di vederlo molto spesso sorvolare in parchi, giardini e frutteti, molto vicini al centro abitato.
Possiede un volo non molto rapido ma molto leggero, permettendogli di sorvolare i cieli da una parte all’altra; una sua grande particolarità, come descritta prima è quella di riuscire ad arrampicarsi, anche a testa in giù, sui rami degli alberi, eseguendo rapide corse a spirale da una direzione all’altra, aiutandosi anche con la spinta della coda.
È un esemplare stanziale, quindi una volta scelto il suo rifugio, tende a non spostarsi, se non in casi eccezionali di annate troppo invasive da altre specie o dall’uomo. È un esemplare prevalentemente insettivoro nei periodi caldi vista l’elevata presenza di prede, in inverno invece si ciba di semi, noci, ghiande e frutta. Per mangiare noci e ghiande, il Picchio muratore, utilizza il suo becco per rompere il guscio, da qui il suo nome di picchio. Per favorire la digestione, questo esemplare ingerisce grandi quantità di sabbia e sassolini. È un esemplare molto vivace e vitale, il suo canto quindi non poteva essere diverso, dalle tonalità molto festose e allegre, intona ripetuti tui tui durante tutto l’arco della giornata. Nel mese di aprile inizia il periodo della riproduzione.
Il nido viene costruito all’interno di cavità molto resistenti che si possono trovare negli alberi, nei muri o nelle rocce. Qualora il foro d’ingresso al nido risultasse troppo grande, il Picchio muratore, lo riduce applicandogli una specie di impasto molto resistente e solido una volta asciutto, formato da fango e saliva (da questa sua abitudine deriva la sua seconda parte di nome). In seguito la femmina deporrà circa 5-10 uova le quali saranno covate per circa 15 giorni. Dopo la nascita, i piccoli saranno accuditi da entrambi i genitori per altri 24 giorni.