Il Luì verde, facente parte della famiglia dei Phylloscopidae, è il più grosso tra tutti quelli della sua specie, infatti, tra tutti i Luì, questo passeriforme è lungo 12 cm, ha un peso di 10 grammi e un’apertura alare di circa 23 cm.
Non ci sono differenze evidenti tra l’esemplare maschio e quello femmina in quanto entrambi presentano il groppone e il dorso di colore verde oliva, tutta la parte superiore, compresa i lati della testa sono gialli e infine la parte inferiore del corpo è di colore bianco. Il becco presenta sfumature di colore arancio e nero, le zampe sono di colore chiaro e una particolarità che lo contraddistingue è quello di stare spesso in posizione eretta.
È possibile avvistarlo in tutta Europa e Asia, si sposta in Africa durante i periodi invernali, essendo questo un esemplare migratorio. Il suo habitat naturale è formato da boschi umidi e poco soleggiati, nonché gli strati intermedi della foresta, ama vivere sopra alberi molto alti (tranne nel periodo della nidificazione che costruisce il giaciglio per terra.
Il canto del Luì verde è molto particolare in quanto ricorda il suono di un trillio protratto che va alzandosi di intonazione man mano che canta, fino all’abbassamento totale verso la fine.
Si nutre principalmente di insetti, larve e bacche che trova nel terreno e nella parte bassa della chioma degli alberi. A differenza del Luì piccolo, questo esemplare è poco conosciuto nel nostro Paese, spesso infatti viene avvistato solo nel momento in cui si prepara al viaggio verso luoghi più caldi dove svernare.
Da metà maggio fino a tutto luglio, questo uccello si prepara alla nidificazione e alla costruzione del giaciglio. Il nido, dalla forma a coppa, viene costruito con materiali vegetali che si trovano in natura come foglie secche, fili d’erba e ramoscelli, mentre l’interno è rivestito da peli e piume, in modo da accogliere meglio i piccoli. Al termine della costruzione, il giaciglio verrà accuratamente riposto in cavità del terreno, protetto dal sottobosco e mimetizzato nella vegetazione in modo da non essere preda di altri uccelli.
La femmina deporrà all’incirca 8 uova le quali saranno covate per circa 15 giorni; successivamente i piccoli saranno protetti e sfamati da entrambi i genitori per circa due settimane, alla fine della quale potranno volare in totale autonomia. In presenza di attacchi ai suoi piccoli, la mamma utilizzerà la tecnica comunemente chiamata "pantomina", in pratica si fingerà zoppa e ferita, attirando l’attenzione su di se. Nel momento in cui la preda si scaglierà contro di essa, volerà via portando lontano il cacciatore, una volta perse le sue tracce, tornerà dai suoi piccoli.