Il Gracchio alpino, facente parte della famiglia dei Corvidae, ha altre tre sottospecie (il Graculus graculus, il Graculus digitatus e il Graculus forsythi), motivo per cui a volte può essere confuso con i suoi parenti.
Più snello e piccolo della Cornacchia nera, è famoso per il suo piumaggio completamente nero, con becco giallo, zampe rosse, ali e coda lunghe e arrotondate, presenta un peso di circa 260 gr., una lunghezza di circa 37 cm. e un’apertura alare di circa 80 cm; risiede stabilmente in Europa, Asia e Africa. Nel nostro Paese predilige principalmente le Alpi, le Dolomiti e gli Appennini, nei quali cerca riparo nelle pareti rocciose e nelle cave.
Il Gracchio alpino è un esemplare stanziale, in estate sorvola principalmente zone molto alte, ad altitudini addirittura di 3000 m, cibandosi lungo le praterie alpine e i nevai, mentre in inverno, in caso di forti nevicate, scende fino a valle, cercando riparo in prati, frutteti e centri abitati.
Il richiamo del gracchio alpino, lo distingue dalle altre specie, conosciuto per il suo kiorr rauco e nasale, è famoso per emettere grida acute e fischi durante il volo.
La sua alimentazione è molto varia, in quanto si ciba in base alle cibarie presenti durante le varie stagioni, per esempio in estate si nutre di insetti, mentre in inverno prevalentemente di frutta di stagione come uva, mirtilli, mele, ecc. in caso di necessità non disdegna i rifiuti alimentari trovati qua e la.
uesto uccello non ama la solitudine in quanto si sposta e vive sempre in compagnia di altri stormi, con i quali effettua regolari transumanze giornaliere per la ricerca di cibo (soprattutto nei periodi di nidificazione).
Durante il periodo della costruzione del nido (in primavera inoltrata), cerca luoghi molto sicuri tra le fessure rocciose, dove depositare il voluminoso giaciglio, formato da rametti ed erbe secche. Una volta terminato, la femmina deporrà all’incirca 5 uova, le quali saranno covate per 21 giorni, esclusivamente dalla madre. Una volta che le uova saranno schiuse e i piccoli saranno nati, resteranno nel nido, nutriti da entrambi i genitori per altri 35 giorni, successivamente voleranno a fianco dei genitori, imparando tutti i trucchi per la ricerca del cibo.