La Ghiandaia, facente parte della famiglia dei Corvidi, è un uccello che vanta la bellezza di 170 gr di peso, nonché 34 cm di lunghezza e 53 cm di apertura alare. La sua colorazione del piumaggio è molto particolare in quanto il corpo è di colore marrone – rossiccio, le ali sono blu contornate di nero e il dorso è di colore bianco acceso, visibile soprattutto in fase di volo.
Non ama stare in grandi gruppi, vola in solitario o massimo con due o tre esemplari sempre a grandi distanze da loro, emette un richiamo molto particolare, un verso molto stridulo e acuto. Alcune volte, dipende molto dal tipo di richiamo in base alle circostanze si può udire un "dchaa e un piuu", alternato ad un chiacchiericcio molto basso. Questo esemplare è molto bravo nell’imitare i versi degli altri uccelli o dei rumori che sente intorno a se, quando l’essere umano invade il suo territorio nel bosco, emette un verso molto potente, quasi a voler indicare la sua presenza.
La ghiandaia risiede stabilmente in Europa, Asia e Africa, in particolar modo è presente in Giappone, nel quale ha trovato un habitat naturale ad hoc. Vive stabilmente in foreste che siano cedue, miste o sempreverdi, per la Ghiandaia non fa differenza, a volte, se la zona è particolarmente tranquilla è possibile avvistarla in parchi e giardini non distanti dalla foresta, nella quale rifugiarsi, qualora la situazione di calma dovesse scomparire.
La ghiandaia è una specie migratrice, generalmente non è il clima a spaventarla particolarmente, quanto la mancanza di cibo, motivo per cui si sposta da un luogo all’altro in cerca di zone prosperose. Si nutre principalmente di uova d’uccello, topini, insetti, larve, ghiande, noci, patate, fagioli, piselli, castagne, ecc. conservando tutto all’interno delle cortecce degli alberi o nei ceppi, in modo da potersi sempre nutrire in qualunque periodo dell’anno (conserva molte ghiande in quanto è il suo cibo preferito).
Verso i primi di Aprile, inizia la fase della costruzione del nido, ben nascosto tra i rami degli alberi, di solito ad un’altezza non superiore ai 2 metri rispetto al suolo. Dalla forma piatta, il giaciglio viene costruito con sterpi, ramoscelli e fili di fieno, l’interno è rivestito di muschio e altro materiale morbido in modo da accogliere al meglio i piccoli. La femmina deporrà successivamente circa 7 uova (depone una sola volta l’anno), le quali saranno covate da entrambi i genitori per circa 16 giorni. Dal momento della schiusa, i piccoli resteranno nel nido e nutriti dai genitori per altri 20 giorni prima di abbandonarlo ormai perfettamente autonomi.