Il Frosone, facente parte della famiglia dei Fringillidi, è particolarmente famoso per il suo becco tozzo e potente, il quale può raggiungere una forza pari a 45 kg e durante la stagione degli amori cambia colore diventando blu elettrico. Questo uccello, unico della sua specie che fa parte del genere del Coccothraustes, è lungo circa 18 cm, con apertura alare di 33 cm e un peso di 60 grammi; grazie a queste dimensioni è uno dei fringillidi con le dimensioni maggiori. Presenta una colorazione di base di colore marrone, il cappuccio di color nocciola, una fascia grigia intorno al collo, un simpatico picco e baffi di color nero, ali bianche con una fascia nera e ventre completamente bianco. Il becco è di colore giallastro durante le stagioni fredde; la femmina risulta apparire più slanciata rispetto al maschio ma con una tonalità di colori meno sgargianti.
Questo esemplare è uno tra i pochi che è possibile avvistarlo in quasi tutti i continenti, nel nostro Paese risiede quasi esclusivamente nelle zone montuose, principalmente nelle Alpi e nell’Appenino centrale, assente nella maggior parte delle regioni meridionali, Sicilia inclusa, mentre risiede stabilmente in Sardegna. Il suo habitat naturale è formato da boschi di caducifoglie o comunque da zone popolate da fitta vegetazione da cui ricavare il nutrimento, vicino sempre a distese di acqua. Il Frosone è parzialmente migratorio, nel senso che tutti gli esemplari che risiedono in zone fredde si spostano solo per l’inverno in zone calde, per poi fare ritorno alla zona d’origine successivamente, mentre gli esemplari che già risiedono in zone dal clima mite, tendono ad essere stanziali.
La sua dieta è composta da semi, gemme fresche e frutta, ghiotto soprattutto di ciliegie, delle quali mangia anche il nocciolo, sbriciolandolo, grazie alla forza del suo becco. Un’altra particolarità di questo esemplare è la sua camminata in posizione eretta saltellando, la sfoggia anche durante il periodo degli amori; per corteggiare la femmina utilizza una danza molto marcata con la compagna, la quale inizialmente lo rifiuta e successivamente cede alle sue lusinghe.
Dal mese di aprile in poi, la femmina inizierà a costruire il nido, il quale sarà riposto sui rami degli alberi. Il giaciglio, che ricopre la forma di una coppa, viene costruito con ramoscelli, licheni e piccole radici. Una volta terminato, la femmina deporrà circa 5 uova le quali saranno covate per circa 12 giorni. Successivamente entrambi i genitori sfameranno i pulcini per circa 14 giorni, momento in cui i piccoli lasceranno il nido in completa autonomia.