Generalità e morfologia:
Questo grande uccello rapace appartenente alla famiglia delle Accipitridae deve il suo nome alla grande abilità che dimostra nella cattura dei pesci di cui si nutre. Il suo corpo raggiunge la lunghezza massima di 75 cm nelle femmine (quest’ultime sono nettamente più grandi e robuste degli esemplari maschi) per un peso di circa 3,5 chilogrammi. L’apertura alare raggiunge i due metri. Il colore del piumaggio è caratterizzato dal netto contrasto del bianco candido della parte superiore del corpo e del bruno rossiccio di quella inferiore. Anche il becco dalla tipica forma uncinata si presenta bicromatico: sul giallo della zona in prossimità degli occhi si apre un’intensa focatura bruna della punta. Habitat: Tale aquila è detta africana proprio perché la sua distribuzione interessa esclusivamente il continente africano. Essa vive principalmente lunghi i fiumi ed i laghi dell’area meridionale dell’Africa in particolare nella zona sub-sahariana. Spesso essa si spinge fino ai margini delle foreste ad altezze superiori ai 3.000 metri d’altezza.
Vita sociale e comportamento:
Tendenzialmente solitaria l’Aquila pescatrice preferisce stanziarsi presso alti rami di alberi in prossimità degli specchi d’acqua dai quali reperisce cibo. Essa infatti osserva pazientemente la superficie lacunare o fluviale e non appena scorge una possibile preda parte in picchiata e cattura il pesce ruotando le abili zampe. L’Aquila pescatrice viene spesso anche chiamata Aquila urlatrice per il particolare vocalizzo, piuttosto forte, che utilizza per comunicare con il proprio partner: si tratta di un’emissione continua di suoni monosillabici molto acuti e striduli nei maschi e decisamente più forti e potenti nelle femmine.
Corteggiamento e riproduzione:
L’Aquila pescatrice predispone solitamente il nido su un alto ramo di un albero nei pressi dell’acqua assemblando un gran numero di piccoli rami. Qui la femmina deporrà da 1 a 3 uova che saranno incubate per un minimo di 40 giorni.