La Testuggine greca armeniaca facente parte della famiglia della Testudo graeca è una tra le specie iscritte nella convenzione di Washington del 1998, per gli esemplari protetti in quanto a rischio di estinzione. La specie è residente nelle zone dell’Iran, Afghanistan e Turkmenistan, una volta la sua presenza era molto abbondante, si trovava addirittura un esemplare per Km quadro, adesso per via dell’urbanizzazione violenta dell’uomo, questa specie è entrata negli esemplari che necessitano di protezione.
Il suo habitat naturale è formato da steppe aride, foreste, campi coltivati e frutteti. La sua giornata è molto schematica in quanto il risveglio avviene verso le 8:30, trascorrono qualche ora a scaldarsi al sole, successivamente iniziano ad alimentarsi, operazione che non si concluderà prima delle 19/20, orario in cui la Testuggine greca armeniaca farà ritorno al suo rifugio per la notte.
Nel mese di ottobre la testuggine si preparare per il letargo, il quale durerà fino alla comparsa dell’estate.
Presentano un colore tendente al grigio-verde e la dimensione massima è di circa 23 cm. È allevata in cattività principalmente in parchi e zoo, nei quali trova le sue condizioni tipiche, necessita di una dieta ricca di proteine e fibre. Vietato l’introduzione di cibo per cani o gatti nella sua dieta in quanto ne provocherebbe la morte certa, per via di problemi renali. È un esemplare molto delicato, motivo per cui la sua dieta deve essere sempre equilibrata. È anche per questo motivo che sono pochi i privati che tendono ad allevare in terrario questi esemplari in quanto il mantenimento è molto difficile se non si riproducono alla lettera le sue condizioni naturali.
Per quanto riguarda il periodo dell’accoppiamento, si verifica tra aprile e maggio e la femmina può deporre fino a 20 uova per ogni estate. La nascita dei piccoli avviene circa dopo 3 mesi, questa specie raggiunge di norma l’età minima per la riproduzione intorno agli 11 anni di età.
Il pericolo principale durante il periodo di incubazione delle uova è quello per la femmina di essere sopraffatta da predatori di ogni genere, che tenteranno di cibarsi sia di lei che delle uova. Scenario che capita molto spesso in quanto la testuggine greca armeniaca non ha particolari doti di difesa.