La Raganella, anfibio dell’ordine degli Anuri, è un animale maggiormente diffuso in tutta l’Europa e l’Asia. La Raganella è molto simile alla cugina Rana, viene riconosciuta solo grazie alle differenze più evidenti, cioè la presenza di un solo sacco vocale di colore marrone scuro sotto la gola e la formazione di ventose sotto le zampe.
Quest’ultima sua caratteristica gli permette di arrampicarsi praticamente su qualunque superficie, senza mai scivolare, come per esempio alberi, foglie, muri e altro ancora. Il corpo è lungo circa 5 cm, il dorso è di colore verde e il ventre completamente bianco, presenta una caratteristica striatura nera o marrone che gli solca tutto il corpo fino al bordo dell’occhio.
La Raganella è un animale molto agile, scattante e veloce nei movimenti. Possono cambiare velocemente la colorazione del proprio corpo in base all’occorrenza, che sia un cambio di stagione, una situazione particolarmente stressante o in caso di bisogno di mimetizzarsi nell’ambiente circostante per scampare a qualche pericolo o aggressione.
La loro dieta è composta generalmente da insetti e piccoli invertebrati sia si terra che acquatici. Vivono generalmente sopra gli alberi, ma è possibile avvistarli anche in mezzo alle erbe palustri, nei campi e nelle zone in prossimità delle risaie (cercano sempre di risiedere in zone particolarmente umide).
Durante il periodo degli amori, i maschi iniziano ad intonare particolari cori per richiamare la femmina; tra loro maschi entrano in competizione, cercando quindi di intonare cori sempre più alti e differenti per impressionare la femmina. In seguito, utilizzeranno l’acqua per deporre le uova; una femmina può deporre dalle 200 fino a 2000 uova alla volta.
Il girino nascerà circa dopo due settimane, uscendo dall’uovo. Dopo circa 3 mesi, il girino avrà l’aspetto e le abitudini (passano dalla dieta vegetale a quella carnivora, sviluppano zampe e polmoni che gli permetteranno di vivere fuori dall’acqua e respirare l’ossigeno) di una Raganella adulta. Questa specie durante in periodo invernale va’ in letargo in quanto non potrebbe vivere a temperature troppo rigide. Nonostante sia una specie non a rischio estinzione, in quanto ancora molto presente, è stata comunque inserita all’interno delle specie protette. Inizialmente facevano parte di questo ordine oltre 300 specie, in seguito, grazie ad una recente revisione e riclassificazione più accurata, sono scese a 35.