La Biscia dal collare, chiamata anche Natrice dal collare, è un serpente facente parte della famiglia dei Natricidae. Come tutti i membri della sua specie, anche questa non risulta essere velenosa, è lunga circa 120 cm, ma in alcune particolari località in cui è presente, per esempio in Veneto, può raggiugere anche i 2 metri.
Presenta una colorazione verde scura con sfumature marroni e un particolare collarino che gli circonda il collo (da qui appunto deriva il suo nome) di colore oro e marroncino; la parte inferiore presenta una colorazione molto più chiara. In Gran Bretagna è considerato il serpente più lungo della Nazione. La Biscia dal collare è possibile avvistarla in tutta Europa, Asia, penisola iberica, Urali, Scandinavia e Africa. Nel nostro Paese è presente in tutta la penisola, comprese Sicilia e Sardegna.
Predilige soprattutto zone umide e vicine agli specchi d’acqua dolce, in riva al fiume e agli stagni. Grazie alla sua versatilità, si adatta anche a zone totalmente differenti e lontane diversi chilometri dall’acqua. La sua dieta è composta da anfibi, specialmente dalle rane, di cui ne è particolarmente ghiotta, da mammiferi e da pesci.
Questo serpente è un agile e veloce nuotatore, non essendo velenoso, le sue uniche difese sono il rilascio di un fluido particolarmente aspro dalle ghiandole anali e la finzione della morte. A volte fa finta di attaccare, avvicinandosi per mordere, cosa che fa molto raramente.
Questo esemplare va in letargo per tutto l’inverno, al risveglio, quindi verso aprile-maggio, inizierà il periodo dell’accoppiamento. La femmina deporrà verso giugno-luglio dalle 8 alle 40 uova, disposte a gruppi in zone protette. Le uova sono ricoperte di pelle simile al cuoio, rendendole più resistenti rispetto alle uova tradizionali. Dopo circa dieci settimane, tutte le uova si schiuderanno, rilasciando piccole bisce di circa 18 cm già indipendenti. Le uova per potersi schiudere hanno bisogno di una temperatura che non sia inferiore ai 21 gradi, motivo per cui la femmina le depone quasi sempre in zone che presentano vegetazione putrefatta o all’interno dei cumuli di compost. La Biscia dal collare è stata inserita all’interno delle specie protette della Convenzione di Berna, in modo da preservarne la sopravvivenza.