L’ippocampo, altrimenti noto come Cavalluccio marino, è uno degli animali più conosciuti al mondo e più amati dai bambini.
Il suo nome scientifico è Hippocampus e anche se non sembrerebbe, questo delizioso ma particolare animaletto viene classificato come pesce e appartiene alla famiglia Syngnathidae di cui fanno parte altri ippocampi o pesci particolarmente somiglianti a lui, o che ne condividono gran parte delle caratteristiche.
A differenza di tantissimi pesci, i cavallucci marini stanno costantemente in posizione eretta, sebbene nei momenti di accelerazione e di nuoto veloce assumono posizioni differenti, esattamente come quando gli esseri umani si curvano per correre più rapidamente.
La pinna caudale, che assume tutt’altra collocazione nei pesci più “classici”, è prensile e serve d’ausilio non solo per l’equilibrio in acqua e per facilitare il nuoto, ma anche per reagire ad eventuali attacchi e per avvolgere e prendere qualunque cosa.
La livrea e le dimensioni variano per ogni specie. Gli ippocampi sono particolarmente diffusi dappertutto, in tutti gli oceani, e non vivono solamente nelle acque glaciali; per il resto, questi animaletti si adattano a qualunque temperatura, tranne appunto quelle più rigide.
La riproduzione, più che l’accoppiamento, è davvero particolare perché la femmina ripone le sue uova in un’apposita sacca incubatrice che viene immediatamente conservata nel ventre del maschio. È lui ad occuparsi delle uova e in gran parte anche di ciò che verrà fuori; nel cavalluccio marino troviamo il fenomeno che viene definito gravidanza maschile, perché è il maschio, poi, ad espellere gli avannotti che terrà in grembo finché non arriverà il momento per l’espulsione, molto somigliante anche dal punto di vista delle contrazioni al parto di tutti gli esemplari di sesso femminile.
Si possono trovare nelle barriere coralline e in alcuni casi anche in cattività, ossia in acquario, anche se bisogna necessariamente andare incontro alle esigenze degli esemplari.