Il blobfish, chiamato in italiano “Pesce blob” ma dal nome scientifico di Psychrolutes marcidus, è un pesce raro ma diventato estremamente noto ed anche apprezzato per via dell’espressione corrucciata quasi umana, che l’ha reso una vera e propria star del web per lungo tempo. Ma c’è molto di più dietro questo pesce…
Non soltanto l’elezione ad “animale più brutto del mondo“, ma anche tante altre cose di cui è necessario parlare per identificare il pesce blob. A causa della pesca a strascico che viene effettuata sui fondali (il Blobfish vive a 1200 metri di profondità) questo pesce sta gravemente correndo il rischio di estinzione, quindi al momento non è facile trovarlo né fotografarlo. Tutte le fotografie che lo ritraggono, risalgono ai tempi della maggior popolarità di questo pesce.
C’è una particolarità importantissima che bisogna far notare quando si parla del pesce blob, perché lo caratterizza e ci fa capire davvero di cosa stiamo parlando: questo pesce, pur essendo dotato di due pinne (anche se di dimensioni piuttosto ridotte), nuota senza alcun tipo di problema ma non ha muscoli. Una cosa che può sembrare davvero insolita ed infatti lo è, ma la spiegazione è legata al fatto che il suo modo di nuotare non è simile a quello degli altri pesci.
Essendo formato da una sostanza gelatinosa, questo animale non ha alcun problema a lasciarsi trasportare dalla corrente, dalle onde e dal vento muovendo soltanto in modo impercettibile le pinne, che servono più come “paracadute” che come mezzo per muoversi.
Spesso nel Blobfish, proprio per via della sua totale inattività, si insinuano parassiti che vivono tranquillamente con lui, infatti nelle poche foto che lo ritraggono si vede chiaramente un piccolo verme giallo che fuoriesce da uno degli angoli della bocca.
Per concludere, bisogna ricordare che questo animale è una specie a rischio e bisognerebbe fare il possibile per proteggerla.