Generalità e morfologia:
L’aringa è poco sensibile alle variazioni di salinità, ma è alquanto esigente per la temperatura, ricerca infatti mari freddi. La si incontra lungo le coste dell’Europa settentrionale, dell’Islanda, della Groenlandia e del Nord America. Si è creduto per molto tempo che l’aringa fosse migratrice in quanto la pesca, iniziata in giugno nel mare del Nord, si concludeva in gennaio sulle coste bretoni. Attualmente sappiamo che si tratta di sottospecie diverse che frequentano lo stesso luogo che si distinguono le une dalle altre per il numero di vertebre. La popolazione Atlantica ha più di 57 vertebre, la loro crescita è rapida e possono raggiungere dimensioni notevoli, ma raggiungono la maturità sessuale fra i cinque e gli otto anni; depongono in primavera e talvolta in estate. Le popolazioni della Manica e del mare del Nord, hanno cinquantasei o cinquantasette vertebre, la loro crescita è lenta e sono abbastanza minute, ma raggiungono la maturità sessuale a tre o quattro anni; si riproducono in autunno o in inverno. Infine le popolazioni del mar Baltico e dei fiordi scandinavi, hanno meno di cinquantasei vertebre, hanno crescita lenta, raggiungono la maturità sessuale a due o tre anni e depongono dalla primavera all’autunno. Tutte queste aringhe si dedicano a migrazioni verticali, giacché la temperatura e la salinità dell’acqua variano notevolmente nel corso delle stagioni, i loro spostamenti orizzontali non sono mai superiori ad alcuni chilometri.
Riproduzione dell’aringa:
Le uova vengono deposte nelle acque profonde in numero variabile da 20 a 40. 000 per femmina. Le uova sono trasparenti, cadono sul fondo e aderiscono alle pietre o alla vegetazione. Lo sperma dei maschi è tanto abbondante da intorbidire le acque, cosicché quasi tutte le uova vengono fecondate. La durata dell’incubazione dipende dalle stagioni:può durare da uno a diciotto giorni. Alla schiusa, gli avannotti misurano sette millimetri e sono trasparenti. Dopo circa dieci giorni hanno consumato tutto il contenuto del sacco vitellino e iniziano a muoversi. Le aringhe hanno numerosi nemici, tanto i pesci quanto gli uccelli. L’uomo ha pescato le aringhe sin dai tempi più antichi e le consuma salate o affumicate. In passato la pesca veniva praticata unicamente in superficie, da quando è stato scoperto che le aringhe si riuniscono in gran numero su certi fondali, si è cominciata la pesca mediante reti a strascico trascinate da cavi d’acciaio.