Il Rinoceronte bianco è un mammiferi.php">mammifero perissodattilo, facente parte della famiglia dei Rinocerontidi, famoso per essere l’animale più grande della sua specie e il secondo più grande animale terrestre, dopo gli elefanti. Il Rinoceronte bianco è lungo circa 370 cm, alto 200 cm, con un peso di circa 2900 Kg, possiede un corno molto forte e appuntito lungo circa 170 cm, le labbra sono di foggia quadrata, caratteristica che lo rende un animale pascolatore. Nonostante il suo nome, la colorazione del corpo non è bianca, ma grigia e molto spesso anche marrone, dovuto al fatto che si rotola spesso nel fango. È stato chiamato Rinoceronte bianco per un errore di traduzione dal nome africano, in quanto il bianco si riferiva alle labbra. Nonostante l’errore, il nome di questa specie è rimasto tale.
Questo animale risiede stabilmente nelle savane africane, dove convive con il suo “gemello”, il Rinoceronte bianco settentrionale, il quale è a forte rischio estinzione. Proprio di questi giorni la notizia che il numero degli esemplari della specie settentrionale sia di tre unità, due femmine e un maschio. Il maschio attualmente viene sorvegliato 24 ore su 24, dalle forze armate, in quanto se dovesse venire ucciso anche questo esemplare, prima del periodo degli accoppiamenti con le altre due femmine, anche questa specie dovrebbe essere inserita nell’elenco degli animali estinti. Il Rinoceronte viene cacciato in maniera molto violenta dall’uomo per poterne vendere il corno, sotto forma di gioielli.
Molti esemplari di questa specie sono stati decimati, se non verranno redatte delle leggi efficaci entro poco tempo, le varie specie dei Rinoceronti saranno presto estinte. Il Rinoceronte bianco sia quello settentrionale che quello meridionale risulta essere di indole molto più tranquilla rispetto a quella del “cugino” dal manto scuro. In molti casi è possibile avvistarlo in piccoli gruppi di circa 10 unità, mentre crogiola al sole o si rotola nel fango. La gestazione di questo animale dura circa 17 mesi, la femmina partorisce un solo piccolo, ogni volta. Dato il forte rischio estinzione di tutte le specie di questo genere, si stanno trovando idee per proteggere e salvaguardare la specie, per esempio sono molti i ranger che spostano gli esemplari nei parchi protetti, in modo che i bracconieri non possano più raggiungerli.