Fra tutte le classi del regno animale, quella dei mammiferi è di certo la più familiare: mammiferi sono il cane ed il gatto, il cavallo e il bue, l’elefante e la giraffa, la balena e il pipistrello; non solo, ma ai mammiferi appartiene pure la specie umana, cosi che la buona conoscenza che abbiamo di noi stessi, in apparenza, ci potrebbe servire per introdurci facilmente all’intero gruppo. Non in tutto, però, gli esseri umani rappresentano un modello ideale di mammifero.
Nella nostra specie, per esempio, la pelle scarseggia di peli, se facciamo eccezione per quelli che coprono determinate zone del nostro corpo come i capelli ecc., in quasi tutti i mammiferi, invece, il corpo è rivestito quasi completamente da un mantello di pelliccia, più o meno lungo e folto. Esso più abbondante negli animali che vivono nei climi freddi, come il bue muschiato che abita nella tundra delle regioni artiche, o come la marmotta che è di casa sui pascoli più alti delle Alpi.
Anche le balene e i delfini hanno il corpo pressoché privo di peli, ma anche in questo caso non è difficile capire il perché: si tratta di un adattamento alla loro vita nell’acqua, dove un corpo liscio come quello dei pesci avanza con maggior facilità, rispetto ad un corpo tutto ricoperto di peli bagnati.
Altra caratteristica dei mammiferi è quella di possedere una bocca armata di denti, e non si tratta di denti piccoli ed elementari, come li possiamo in contrare in altri animali, ad esempio nelle lucertole o in molti pesci. I denti dei mammiferi sono invece molto sviluppati e di forma molto varia, diversa a seconda delle abitudini di ciascuna specie
Guardando in bocca ad un mammifero, infatti, è possibile sapere molte cose sul suo conto: se è un carnivoro o un erbivoro, per esempio, e questo rappresenta una differenza importante.
Un carnivoro, come il leone o il lupo, dovrà essere in grado di procurarsi delle prede e perciò di tendere agguati, di avventurarsi in veloci inseguimenti e di piombare preciso e tempestivo sulla vittima così da poterla atterrare con una zampata, come fa il gatto con il topo, oppure con un morso alla gola, come fa invece il lupo.
Troveremo cosi che la forma delle zampe sviluppo dei muscoli di un mammifero sono ben diversi da quelli di un pacifico vegano, di cui può essere un buon esempio una mucca
che pascola tranquilla su un prato.
Al pari degli uccelli, i mammiferi sono animali sangue caldo, che conservano cioè una temperatura corporea pressoché costante durante tutte le ore del giorno ed i mesi dell’anno, a dispetto delle condizioni esterne.
Soltanto le specie che d’inverno vanno in letargo come le marmotte e molte specie di orsi, abbassano alquanto la propria temperatura nel lungo periodo di riposo che si concedono nella stagione fredda. In un certo modo, questo è un sistema per sprecare meno energie nei lunghi mesi in cui non possono nutrirsi.
Fra tutti gli animali vertebrati, provvisti cioè di scheletro interno, i mammiferi rappresentano, assieme agli uccelli, il gruppo di maggior successo.
Ma tale successo deriva in buona misura da accorgimenti piuttosto diversi da quelli sviluppati dagli uccelli. È ben vero che questi ultimi sono provvisti di un paio d’ali, che hanno permesso loro un dominio dell’aria che nessun mammifero, nemmeno i pipistrelli, può seriamente mettere in discussione.
Un momento molto delicato, nella vita di un uccello, è infatti quello in cui deve starsene alla cova nido, fino alla schiusa delle uova. Per i mammiferi questo problema non sussiste
Essi, infatti, non depongono uova, ma danno alla luce dei piccoli già sviluppati, che hanno trascorso nel corpo materno tutte le prime delicate fasi loro esistenza.
Alla nascita, i piccoli dei mammiferi possono essere già in grado di drizzarsi sulle quattro zampe come è il caso della renna, ma più spesso sono bisognosi di tutto; in qualche specie, i piccoli non sono nemmeno in grado di aprire gli occhi, per parecchi giorni dopo la nascita, come avviene ai gatti.
In ogni caso, per i piccoli dei mammiferi la protezione della famiglia è sempre assicurata: o a quella – attenta e gelosa – della madre; e soprattutto, per soddisfare le impellenti necessità dell’appetito, ci sarà il latte materno: straordinaria invenzione, che rappresenta per i piccoli mammiferi un antidoto agli assalti della fame, già bell’e pronto e
dosato opportunamente, ideale sia per quantità che per qualità.