Più piccolo esemplare di gazzella, quella di Speke, nota anche con il nome di Gazella spekei per lungo tempo è stata considerata una sottospecie della gazzella del deserto.
La sua sopravvivenza ad oggi è minacciata nonostante le attenzioni che le sono state rivolte, a causa della forte pressione venatoria a cui è stata sottoposta.
Aspetto:
Gazzella dotata di ridottissime dimensioni, quella di Speke misura circa un metro di lunghezza e non supera i 25 kg. Ha un piccolo cranio e piccole corna laterali, curvate all’indietro, le cui punte sono rivolte caratteristicamente verso l’alto. Questo è vero per gli esemplari maschili, mentre nelle femmine le corna sono quasi dritte.
Il pelo è lungo e di un colore bruno fulvo che si va schiarendo sui fianchi. Il ventre bianco è invece segnato da una banda nerastra. Anche le natiche sono coperte di peluria bianca e bordate di scuro.
La maschera facciale invece è simile a quella della gazzella comune per quanto spesso sia resa insolita dalla presenza di una macchia scura.
Distribuzione e Habitat:
Endemica del Corno d’Africa, non di rado la si potrà ammirare nelle praterie della fascia costiera somala. Messa in pericolo dalla pressione venatoria, oramai la gazzella di Speke è completamene scomparsa dall’Etiopia orientale dove fino agli anni ‘80 del secolo scorso era presente in abbondanza. In linea di massima si può affermare che ama le zone cespugliose e sassose e non disdegna di abitare gli altipiani stepposi fino a 2000 metri di quota.
Biologia e riproduzione:
La gazzella di Speke ama vivere in piccoli gruppi che di norma sono composti da un solo maschio e da alcune femmine con cuccioli al seguito; in genere i branchi non superano mai i 20 esemplari.
Specie territoriale si nutre di foglie dei cespugli, erbe e piante. Abitando zone aride ha una buona resistenza alla sete proprio come la gazzella di Soemmerring, sua parente vicina.
Si riproduce con una gestazione lunga circa sette mesi.