C’era una volta un serpente chiamato Silenzio. Era diverso dagli altri serpenti, non amava il rumore e la confusione della giungla. Preferiva la tranquillità e la quiete della natura. Silenzio era un serpente molto empatico, capace di percepire le emozioni degli altri animali intorno a lui.
Un giorno, mentre si arrampicava tra l’erba alta, sentì il suono di un uccello in difficoltà. Si diresse verso il rumore e trovò un piccolo uccellino intrappolato in una rete di rami e foglie. Senza fare alcun rumore, Silenzio si avvicinò con cautela e cominciò a liberare l’uccellino con le sue lunghe e agili squame.
L’uccellino era spaventato, ma Silenzio riuscì a tranquillizzarlo con il suo sguardo empatico. Dopo aver liberato l’uccellino, Silenzio lo seguì fino a un albero vicino e l’aiutò a trovare un posto sicuro dove riprendersi. L’uccellino guardò Silenzio con gratitudine e si allontanò volando via.
Da quel giorno, Silenzio divenne noto come il serpente più empatico della giungla. Gli animali venivano da lui in cerca di conforto e supporto, sapendo di poter contare sulla sua gentilezza e comprensione. Anche se non emetteva alcun suono, Silenzio era in grado di comunicare con gli altri animali attraverso il suo sguardo e il suo atteggiamento empatico.
La sua reputazione si diffuse rapidamente in tutta la giungla, e Silenzio divenne un punto di riferimento per tutti gli animali in cerca di aiuto o consolazione. La sua presenza silenziosa portava pace e serenità ovunque andasse, e il suo spirito empatico ispirava gli altri a mostrare gentilezza e comprensione verso i loro simili.
Anche se non faceva rumore, Silenzio aveva un impatto straordinario sulla vita della giungla. La sua empatica presenza era un faro di speranza e solidarietà per tutti gli abitanti della foresta. E così, il serpente più silenzioso divenne il più amato e rispettato tra tutti gli animali della giungla.