La vespa orientale, che porta il nome scientifico di Vespa orientalis, appartiene alla categoria dei Vespidae ed è molto simile (e spesso confusa) alla vespa europea. Allo stesso modo, è facile, soprattutto vista una certa somiglianza di nomi, origini e diffusione, scambiare la vespa orientale con la Vespa mandarinia, che è di dimensioni maggiori e che presenta tipi di comportamento del tutto differenti, oltre che un aspetto che ci suggerirà la sua reale identità.
La diffusione della vespa orientale, al contrario di quanto si possa credere, è significativa e diversi esemplari si possono trovare ed osservare anche sul suolo italiano, principalmente nel Sud Italia. Un altro picco di diffusione si registra nel Madagascar, sebbene il più alto numero di esemplari sia presente proprio nella terra d’origine, l’Oriente, più specificatamente il Medio Oriente, dove questa vespa è molto presente.
E’ raro che l’ambiente della vespa orientale sia il terreno. In questo, è davvero paragonabile al calabrone, con il quale spesso condivide la scelta degli ambienti, spesso tutti i luoghi abbandonati e silenziosi, dove ci sia legno vecchio o cavità dove possa vivere da sola senza che non ci siano rumori né altre cose.
C’è una particolarità molto importante che bisogna conoscere quando si parla della Vespa orientalis: esiste una componente in lei che le da’ la possibilità di assorbire al 100% tutti i benefici del sole, ed è questo il motivo per il quale questo animale preferisce uscire nelle ore di punta in cui questa vespa si espone maggiormente alla luce solare. La sostanza che le consente di assorbire tutte le energie proprio grazie al sole (in pratica è il meccanismo dei pannelli solari, anche se sembra un paragone azzardato), prende il nome di xantopterina.
Dunque in questo non si può certo dire che continuino le somiglianze con il calabrone, che invece predilige ben altri orari per uscire e lavorare.