La locusta, in genere chiamata solo “locusta”, presenta in realtà molte altre sottocategorie di uguale importanza che la rendono un animale ricco di sfaccettature difficili da apprendere a memoria.
In realtà, però, la locusta come la conosciamo noi è la locusta del deserto: Schistocerca gregaria, che molto probabilmente è quella menzionata nelle Dieci Piaghe d’Egitto, essendo la più diffusa in assoluto e resistente (come suggerisce il nome) anche al caldo desertico.
La locusta del deserto resiste ai climi più rigidi, sia per quanto riguarda il freddo, anche se non vive nelle zone gelide, sia per quanto riguarda il caldo.
La diffusione della locusta del deserto è molto significativa: la possiamo trovare in India, nel Nord Africa, ma anche in tutta Europa (soprattutto Francia ed Italia) ed è capace di ambientarsi, perciò, anche al clima temperato europeo. Nel corso dell’anno la locusta affronta il periodo di recessione, ossia un periodo, che potremmo paragonare al letargo, in cui questo animale abbandona tutto e si dedica solo a riposare. Questo momento offre uno spettacolo unico poiché le locuste ricoprono il deserto del Sahara, la Mauritania e il Nord Africa per oltre 16 milioni di chilometri: un’autentica distesa di questi animali che si prendono una pausa da tutto.
La locusta del deserto può vivere fino ai cinque mesi: gli adulti femmine registrano circa 60 mm di lunghezza, mentre i maschi raramente superano i 50 mm. E’ la particolarità di questo animale, perché la femmina sembrerebbe un maschio per dimensioni e attitudini e viceversa.
E’ un animale vorace che mangia frutta, fiori, germogli, semi e talvolta anche riso.
La riproduzione avviene più spesso rispetto agli altri insetti, arrivando (senza adattarlo alla speranza di vita della locusta) a superare le cinque volte all’anno.
Finché non si sviluppa completamente la locusta è solitaria, poi raggiunta l’età adulta diventa gregaria, cambiando stile di vita e abitudini.