La farfalla monarca è una delle più conosciute e diffuse al mondo forse per via delle caratteristiche che la rendono unica nel suo genere.
La monarca appartiene alla famiglia delle Nymphalidae e la si può trovare quasi in tutto il mondo: è un esemplare nato e sviluppato in America (che per questa ragione è diventato insetto nazionale degli Stati Uniti) ma che è presente anche in Australia, in Indonesia e in Nuova Zelanda, nonché in Europa, talvolta anche in Italia.
La caratteristica principale della farfalla monarca è quella di avere ali abbastanza resistenti per affrontare lunghe migrazioni: è famoso il santuario messicano di Piedra Herrada, dove tantissime farfalle arrivano dopo aver volato anche per un mese quasi consecutivo e riposano sugli alberi dando vita ad affascinanti scenari colorati che attirano turisti da tutto il mondo.
Avendo una vita media di circa otto mesi, è spesso la generazione successiva a proseguire la migrazione, se la stagione non è ancora conclusa. L’altra particolarità della monarca è la sua colorazione aposematica che manifesta fin da larva: si tratta di un tipo di colore che rende gli esemplari sgradevoli agli occhi dei predatori, che non li mangiano considerandoli velenosi o semplicemente poco appetibili.
L’apertura alare può arrivare fino a 10 centimetri nelle farfalle più grandi. Generalmente la larva presenta quasi gli stessi colori dell’esemplare adulto, sebbene delle tonalità di giallo possano apparire molto più vivaci (cosa che nelle monarca adulte è difficile da osservare). Le monarca possono avere anche sfumature di giallo, ma il colore che prevale è quasi sempre l’arancione, con dei contorni neri e piccoli puntini bianchi sparsi all’estremità delle ali.
La farfalla monarca nella fase larvale si nutre di vegetazione; la deforestazione e l’inquinamento in particolar modo nei luoghi di migrazione stanno mettendo a dura prova la resistenza della monarca, per questa ragione Stati Uniti e Messico nel febbraio 2014 hanno stabilito delle misure per combatterne l’estinzione.