Il rinoceronte lanoso, dal nome scientifico di Coelodonta antiquitatis, è una specie di rinoceronte estinta. Da quello che gli esperti sono riusciti ad intuire dopo aver rinvenuto delle pitture rupestri o dopo aver trovato scheletri, perlopiù localizzati in Siberia, l’aspetto del rinoceronte lanoso è molto somigliante a quello del rinoceronte come lo conosciamo oggi, a parte alcune differenze ovvie legate all’evoluzione nel corso del tempo.
Il nome del rinoceronte fa capire perfettamente com’erano fatti questi esemplari: tutto il loro corpo era coperto da lana somigliante a quella che conosciamo e che appartiene alle pecore, utile per ripararsi dalla neve e dalle temperature rigide dei loro habitat più frequentati.
Per quanto riguarda l’alimentazione del rinoceronte lanoso, il tutto è avvolto dalla leggenda e più che altro dalle ricostruzioni non certe.
Si dice però che fosse soprattutto erbivoro, e che brucasse direttamente dai cespugli; gli studiosi e i paleontologi hanno riscontrato una prova di questo tipo di dieta nel fatto che il corno e il capo avrebbero segni di sfregamento legati al fatto che il rinoceronte inseriva tutto il muso all’interno dei cespugli, sfregando così in modo ripetuto tutte le sue superfici.
Un po’ come i rinoceronti attuali, le due corna, di cui uno di dimensioni maggiori, venivano utilizzate per difendersi dai potenziali aggressori e per attrarre i maschi o le femmine nel periodo degli amori e degli accoppiamenti.
Stando a quanto scoperto finora, le femmine facevano nascere massimo due cuccioli ogni volta.
Il rinoceronte lanoso è diventato piuttosto famoso agli occhi di chi prima li ignorava perché ha preso parte ai film dell’Era Glaciale. La sua estinzione avvenne qualche migliaio di anni successivi alla fine dell’era glaciale, una concausa alla sua scomparsa sembra essere essere stata un improvvisa alterazione climatica.