Il Tilacino, ad oggi, sembra essere una delle specie animali più complesse esistite in natura. Testa e corpo di cane, mantello a strisce simile a quello di un gatto, una sacca marsupiale per il trasporto dei cuccioli come quello di un canguro. Tale specie animale vissuta in Australia ed in Tasmania, tutt’ora sembra rappresentare uno strano mix di razze capace di combinare diverse caratteristiche animali.
Secondo alcune ricerche condotte sulla struttura ossea di questo animale oramai estinto, alcuni ricercatori hanno ipotizzato nuove tesi rispetto ai comportamenti in fase di caccia del tilacino, affermando che questo non può essere inserito nella categoria dei predatori classici.
Borja Figueirido, autore principale della ricerca, ha dichiarato: ” La nostra ricerca mira a fornire supporto quantitativo alle prime ricerche che dichiaravano il tilacino un predatore anomalo” difatti la ricerca riportata nella rivista Biology Letters, pur confermando una similitudine nel comportamento alimentare tra tilacini e i lupi, conferma la mancanza di prove sufficienti capaci di confermare i medesimi comportamenti predatori.
I ricercatori hanno confrontato lo scheletro del tilacino con alcune carcasse ossee di puma, pantere, sciacalli, lupi, iene e diavoli della Tasmania, i più grandi marsupiali presenti attualmente in natura.
In base ad alcuni recenti studi, i quali avevano scoperto una forte correlazione tra la struttura dell’articolazione del gomito e le abitudini dei predatori, i ricercatori hanno analizzato quanto la struttura corporea dell’animale fosse flessibile nel maneggiare le prede, e pare che dai dati ottenuti il Tilacino godesse di una maggiore capacità di sottomettere la sua preda in seguito ad un attacco a sorpresa.
Grazie a questa ricerca quindi, numerose sono state le informazioni ottenute sulla figura misteriosa di questo animale il cui ultimo esemplare pare sia scomparso nel lontano 1936.