Per molti semi essere mangiati dagli uccelli non significa la fine, ma paradossalmente può rappresentare un incremento nelle possibilità di germinazione una volta digeriti e rilasciati sul terreno
Gli scienziati hanno da sempre dimostrato che i semi inghiottiti dagli uccelli hanno maggiori probabilità di sopravvivenza rispetto a semi che cadono dalle piante madri, poiché vengono quasi sempre mangiati dai predatori sottostanti. Nel caso in cui un uccello decida di nutrirsi di questi semi, essi passeranno dal tratto digestivo e quando saranno espulsi il loro odore non sarà intenso come in origine, salvaguardandosi dalle formiche.
Secondo alcune ricerche effettuate da biologici e specialisti, è stato dimostrato che un seme depositato in lontananza rispetto alla pianta madre, da cui ha origine, ha maggiori possibilità di sopravvivenza, anche se questa affermazione non vale per ogni tipo di seme o pianta. È stato constatato che i semi del peperoncino non hanno particolare variazione, sia nel caso in cui si trovino vicino alla piante madre che nel caso in cui siano lontani.
Questa affermazione potrebbe quindi sfatare il mito che gli uccelli che mangiano semi ne garantiscono la sopravvivenza, ma analizziamo nel dettaglio gli uccelli che si nutrono di questi semi. Secondo alcune ricerche, è stato dimostrato che questi semi vengono infettati da agenti patogeni e da funghi da diversi insetti mentre si trovano sulla pianta madre, ma attraverso l’intestino degli uccelli vengono “puliti” per circa il 30%. Di conseguenza, se vogliamo considerare le statistiche, i semi di peperone o peperoncino non hanno una sopravvivenza elevata in entrambi i casi, ma grazie agli uccelli viene aumentata in piccole quantità, circa due volte in più rispetto a semi che si trovano accanto alla pianta originale. Gli uccelli hanno quindi un effetto benefico, seppur minimo, anche su questa tipologia di seme.