La Mnemiopsis leidyi o Noce di mare è un ctenoforo, cioè un organismo molto simile alla medusa per via del corpo gelatinoso e per la sua trasparenza, ma totalmente privo delle cellule urticanti che contraddistingue le meduse; al loro posto ci sono particolari organelli adesivi con cui cattura lo zooplancton, di cui si nutre. Grazie a questa particolare differenza, questo animale, risulta essere totalmente inoffensivo per l’essere umano. Questi particolari organelli adesivi, chiamati colloblasti, sono disposti lungo due tentacoli molto lunghi e sottili che partono dalla testa dell’animale e fluttuano sulla superficie marina circostante. Un’altra caratteristica che contraddistingue la Mnemiopsis leidyi dalle meduse normali sono la presenza dei cteni, ossia lunghe ciglia fuse in otto bande meridiane al corpo, le quali aiutano l’animale a spostarsi nell’acqua a suo piacimento (decide quindi la direzione in cui vuole andare e non si lascia trasportare dall’acqua per spostarsi) e sono bioluminescenti.
La Noce di mare appartiene alla famiglia dei Bolinopsidae ed è l’unico rappresentante del genere dei Mnemiopsis. Questa specie era in precedente originaria dell’Oceano Atlantico, successivamente, tramite le zavorre delle navi cisterne, è stata trasportata anche nel Mar Nero. In seguito è riuscita a colonizzare anche altri mari, tra cui il Mediterraneo, nel quale risiede stabilmente. Proprio per questa sua presenza massiccia, è stata inserita nell’elenco delle 100 specie più invasive e dannose del mondo. Grazie alla sua straordinaria capacità di adattamento, riesce a sopravvivere in qualunque ambiente marino, modificando le proprie abitudini in funzione dell’ambiente circostante. Si nutre principalmente di larve e uova di pesce; questa specie riesce a modificare pesantemente interi ecosistemi, riducendo drasticamente l’intera fauna presente in quella zona.
La Mnemiopsis leidyi, già da tempo è stata inserita nel registro dei cosiddetti “sorvegliati speciali”, proprio per tentare di limitarne la produzione e i danni ambientali. Per via delle sue abitudini alimentari, nel giro di poco tempo ha eliminato quasi completamente gli stock ittici del Mar Nero. Questo esemplare è molto osservato anche dagli scienziati in quanto possiede un linguaggio neurochimico totalmente differente dagli altri animali. È stato osservato che in caso di necessità, il cervello di questo esemplare può ricrescere nel giro di pochi giorni, completamente rigenerato. Se i ricercatori riusciranno a scoprire come avviene questo processo, malattie come il Parkinson o quelle inerenti all’involuzione senile, potrebbero essere completamente debellate.