Un recente studio condotto dalla Cornell University dimostra che le api selvatiche del Nord America sono dalle due alle tre volte più efficienti delle api mellifere. Nell’attività di impollinazione infatti, riescono ad essere più proficue ed inoltre sono meno soggette ad eventuali collassi della colonia.
Bryan Danforth, professore di entomologia della Cornell ha dichiarato:
“Una singola impollinazione di un’ape nativa è di gran lunga più produttiva di una singola visita di un’ ape comune. Solitamente le api sono più interessate al nettare che al polline, le api selvatiche invece, pare ne siano particolarmente attratte, tanto da raccoglierne in grandi quantità per trasportalo ai loro nidi“.
Le colonie di api selvatiche, inoltre, si sono rivelate altresì particolarmente diffuse, difatti nei 25 frutteti analizzati (ubicati tra Itaca e il lago Ontario a New York, Danforth ) sono state riscontrate quasi 100 colonie di api selvatiche, a dispetto delle 40-50 previste.
Lo studio in questione si ripropone di analizzare l’impatto che queste api hanno sui meleti e sui paesaggi circostanti, confrontando altresì la differenza di impollinazione tra api selvatiche e le specie comuni di ape.
Questi piccoli insetti, sono considerati preziosi perché, a differenza della maggior parte delle specie autoctone, possono essere spostati da un’ azienda all’altra, anche se la grande mobilità a cui l’ape viene esposta sottopone l’insetto ad una grande varietà di agenti patogeni oltre che a grande stress, e sembrano essere state rintracciate proprio in questi elementi le possibili cause dei disastrosi collassi delle colonie.
Ci sono più di 20.000 specie di api in tutto il mondo, tra cui circa 450 solo nello stato di New York, eppure fino ad oggi sembra che nessuno studioso si sia mai realmente chiesto quale potesse essere il ruolo delle api selvatiche nell’impollinazione delle colture statunitensi.