Secondo quanto riportato da un recente studio pubblicato da Rajneesh Verma sulla rivista Theriogenology, pare che alcuni ricercatori siano riusciti a generare cellule iPS, ovvero delle cellule pluripotenti indotte, utilizzando piccoli campioni di tessuto prelevati dalle orecchie di alcuni esemplari adulti di leopardi delle nevi adulti presenti nel Sud del Galles.
Il leopardo delle nevi è un grosso gatto originario delle catene montuose dell’Asia centrale. L’habitat ad alta quota e la natura selvaggia che lo caratterizza, rendono molto difficile lo svolgimento di un accurato censimento degli animali presenti, ma si stima che ne esistano tra i 3500 e 7000 esemplari allo stato selvatico, un numero destinato a diminuire drasticamente nel prossimo futuro. Le stesse tecniche studiate dal ricercatore Rajneesh Verma potranno altresì essere applicate ad altri membri della famiglia dei felini, tra cui la mammiferi/tigre.php">Tigre del Bengala, il Giaguaro, e il Serval.
Verma, all’interno dl suo articolo, non ha mancato di sottolineare la portata geniale ed innovativa della scoperta che potrebbe ben presto rivoluzionare il mondo della medicina veterinaria, apportando un miglioramento nella qualità di vita di questi animali oramai in via di estinzione. Come dice lo stesso Verna, infatti: “Si tratta di una scoperta molto importante nell’ambito della conservazione delle specie in via di estinzione, in quanto le staminali hanno il potere di riprodurre tutti i tipi di cellule presenti nel corpo. In poche parole, questa tipologia di cellula potrebbe potenzialmente trasformarsi in gamete. Per comprenderne le enormi potenzialità dello studio basta pensare al risultato che le cellule staminali hanno avuto nella riproduzione del topo ”.
Una vera e propria svolta per la conservazione dei felini e della biodiveristà che caratterizza il loro habitat.
Aggiunge poi: “Grazie alla generazione di queste cellule staminali, abbiamo fatto il primo passo nella creazione di cellule riproduttive da tessuti adulti di un animale in via di estinzione, in futuro potremo così sfruttare il potenziale delle cellule iPS per creare vera e propria prole, contribuendo a salvare le specie dall’estinzione”.