Nell’immaginario comune, il lupo è un animale caratterizzato da molti stereotipi, tra cui il celeberrimo ululato alla luna e il fatto di essere un animale pericoloso e aggressivo.
In realtà, i lupi in natura non sono semplici da studiare e per questo sono poco conosciuti e compresi. Non si possono seguire in modo silenzioso, ed è difficile riuscire a riprenderli con le videocamere piazzate nel bosco perché, a meno di individuare il punto centrale del loro territorio, si muovono molto.
Nel corso di anni di studi, però, sono stati identificati una serie di comportamenti comuni che ci hanno aiutato a capire come viva un lupo, o meglio un branco di lupi in natura.
Per prima cosa il lupo è un animale sociale, il che significa che per natura tende a vivere insieme ad altri animali e non li incontra solo nel momento della riproduzione. I branchi solitamente non sono numerosi e sono composti da due adulti, i genitori, dai tre ai sei lupi adolescenti e un paio di cuccioli. Più che di “branco”, come può essere organizzato un gregge di pecore, siamo in presenza di una famiglia vera e propria. In casi di necessità più famiglie possono unirsi e collaborare, ma si tratta di una situazione piuttosto rara.
Un maschio e una femmina maturi, di solito, si incontrano e formano un nuovo branco. Si tratta di animali adolescenti che hanno lasciato il vecchio branco, perché altrimenti sarebbero andati in competizione per il cibo con i propri stessi genitori.
Così si riproducono, generalmente nella stagione primaverile, e danno alla luce uno, due o tre cuccioli, raramente di più. I cuccioli vengono allattati, mentre il padre rimane fedele alla famiglia (i lupi sono monogami e cambiano partner solo se il precedente muore) e caccia. In autunno i cuccioli sono abbastanza grandicelli da poter seguire i genitori a caccia ed impararne le tecniche.
Quando si forma un nuovo branco, i lupi vanno ad occupare un territorio che non è già di altri lupi; il territorio è formato da un “nucleo” centrale, che è dove i lupi si riposano, e una zona esterna, che è quella di caccia. Se un lupo invasore entra nel territorio di un’altro lupo, tanto più si avvicina al nucleo, tanto più sarà in pericolo di essere aggredito. Sembra un concetto strano, ma facciamo un paragone con la nostra situazione.
Se vediamo una persona per strada fuori dalla nostra proprietà, non ci facciamo nemmeno caso. Se vediamo qualcuno nel nostro giardino iniziamo ad allarmarci. Se qualcuno entra in casa nostra, il nostro “nucleo”, agiamo. Non è un comportamento molto diverso da quello dei lupi.
Per quanto riguarda la gerarchia e l’organizzazione sociale, il concetto di “lupi alfa”, “beta” e “omega” è stato progressivamente abbandonato alla scoperta del fatto che quella dei lupi è praticamente una famiglia. Nonostante questo, proprio come nelle famiglie umane i figli rendono onore ai genitori (o almeno dovrebbero) i lupi lo fanno con i loro, di genitori.
Quando si incontrano, generalmente, il lupo dominante, il padre sui figli o gli adolescenti più grandi (di solito restano nel branco fino a due-tre anni) sui più piccoli accolgono gli altri gonfiando il manto, mentre i “sottomessi” si abbassano e danno modo all’altro di annusargli i genitali, metodo di comunicazione tra i lupi, o lo leccano sul viso in segno di sottomissione.
La gerarchia è sempre rispettata: il lupo dominante mangia prima degli altri, decide prima degli altri, si accoppia mentre gli altri non lo fanno; tuttavia prende anche delle decisioni come spostarsi a causa della mancanza di cibo, ed è il primo a cacciare i lupi invasori proteggendo il proprio branco.
Per quanto riguarda il sistema di comunicazione, fondamentalmente i lupi ne utilizzano tre: quello visivo, tipico dell’incontro tra lupi, di cui abbiamo appena parlato; poi ci sono quello uditivo e quello olfattivo.
Il sistema uditivo, che comprende i classici ululati, serve a mandare dei messaggi immediati. Possono essere uniti ai segnali visivi per mandare un messaggio (un ringhio, ad esempio) o possono essere inviati sulle lunghe distanze, per essere sentiti dagli altri membri del branco. Servono ad avvertire gli altri della presenza di un pericolo, ad esempio un lupo invasore che deve essere cacciato, o della presenza di una preda. Le vocalizzazioni sono leggermente diverse per essere distinte.
I lupi in realtà non ululano alla luna, ma agli altri membri del branco, e l’immagine caratteristica del lupo in cima alla rupe deriva dal fatto che si spostano in luoghi senza vegetazione per essere sentiti bene.
Molto importante infine tra i lupi è la comunicazione con gli odori: le feci di lupo (che sono molto particolari perché pelose, mangiando prede intere i peli non vengono digeriti e danno questo aspetto alle deiezioni) non sono deposte a caso, ma segnalano il territorio e vengono così lasciate ai confini dello stesso, come segnale di avvertimento agli altri lupi. Anche le urine hanno lo stesso scopo, con la differenza che sono più abbondanti ma che perdono prima il loro odore.
Infine ci sono i feromoni sessuali: una femmina lascia queste sostanze in giro con le proprie urine, e questo consente ad un maschio di identificare la presenza di una femmina in calore, pronta per la riproduzione, da raggiungere. E sarà così che si formerà un nuovo branco.