I flebotomi, o pappataci, sono dei piccoli insetti simili a zanzare molto comuni nelle nostre zone, appartenenti alla specie Phlebotomus papatasi. Sono tristemente conosciuti per una particolare caratteristica: quella di trasmettere la leishmaniosi ai cani, malattia ad oggi incurabile, che è possibile solamente tenere sotto controllo.
Ma come possiamo evitare che i pappataci pungano il nostro cane e, di conseguenza, gli trasmettano la malattia? Cercheremo di capirlo analizzando il ciclo vitale del flebotomo, e cercando di capire quali sono i suoi punti deboli.
Il flebotomo, proprio come la zanzara, è un insetto, per la precisione un Dittero Nematocero. Visivamente ha un corpo più corto rispetto a quello della zanzara, così come le sue ali sono un po’ più larghe rispetto a quelle strette e lunghe delle zanzare. È molto semplice capire che abbiamo davanti un flebotomo, specie se sta posato su una parete o su un albero, a causa del caratteristico aspetto “a cuore” che le sue ali assumono quando non vola.
Il nome di “pappatace” deriva dal fatto che “pappa”, ovvero mangia, succhia il sangue, e poi “tace”, riferimento al volo silenziosissimo.
Le femmine di flebotomo adulto si nutrono essenzialmente della linfa degli alberi, proprio come i maschi. Differenza fondamentale è che le prime devono deporre le loro uova per potersi riprodurre, e per farlo necessitano di amminoacidi che non sono disponibili nei vegetali. Per questo li assumono tramite il “pasto di sangue”, ovvero pungendo un mammiferi.php">mammifero oppure un uccello. Non è necessario che sia un cane, ma se il flebotomo punge il cane ed è stato in precedenza infettato, da un altro cane, dal parassita Lehismania infantum, è a questo punto che lo trasmette al cane che va a pungere.
Comunque, le uova della femmina dopo il pasto saranno mature e potrà deporle.
Il controllo dei flebotomi è più complesso rispetto a quello delle zanzare: mentre queste ultime, infatti, depongono le loro uova in acqua che può essere mossa per affogare le larve una volta fuoriuscite, il flebotomo depone le sue uova per terra, nelle fessure del terreno. Non ha infatti bisogno di acqua perché queste possano proseguire con il loro ciclo vitale, ma solo di elevata umidità, per cui si trova benissimo nella terra e nelle tane scavate da animali come i conigli.
Il bosco, quindi, è l’ambiente ideale per lo sviluppo dei flebotomi, perché costituisce un habitat ottimale per le uova e le larve, per gli adulti che trovano nutrimento vegetale e per la grande abbondanza di animali utili per il pasto di sangue.
Peraltro è stato visto come i flebotomi non si allontanino mai particolarmente dal punto in cui sono diventati adulti: solo poche centinaia di metri, che rende abbastanza improbabile il fatto che questi insetti arrivino, ad esempio, nelle città. Improbabile, non impossibile, perché c’è sempre un’incognita che è quella del vento, e che può trasportarli anche per vari km di distanza dal loro luogo di origine.
Le larve di flebotomo passano attraverso quattro mute per poi diventare pupe, una forma simile a quella del bozzolo della farfalla, e infine diventare adulte, acquisendo la capacità di volare. Le femmine, dopo l’accoppiamento, necessitano del pasto di sangue per la maturazione delle uova.
Abbiamo capito quindi come sia difficile tenere sotto controllo i flebotomi perché le acque non possono essere controllate, ma anche che esiste, a differenza delle zanzare che sono praticamente dappertutto, un ambiente che questi insetti preferiscono. Non è un caso che i cani colpiti da leishmaniosi siano spesso i cani dei cacciatori, che passano nel bosco anche intere giornate.
La prevenzione della leishmaniosi pertanto può essere effettuata in un solo modo, che è quello di evitare la puntura del flebotomo. Questo si può fare grazie ai prodotti che si possono facilmente trovare in commercio e che vanno messi sulla pelle del cane, repellenti per gli insetti. Sono gli stessi che utilizziamo per proteggerlo dalle zanzare, perché questi due insetti sono molto simili tra loro e, soprattutto, sono sensibili agli stessi odori.
Per questo è importantissimo, visto che non possiamo fare praticamente nulla per controllare la diffusione di questi animali, proteggere sempre il nostro cane per impedire che il flebotomo possa pungerlo. Ovviamente, essendo più a rischio, rendiamo più frequenti i trattamenti antiparassitari per i cani che per qualsiasi motivo passano del tempo in bosco, dove è più facile la puntura e la conseguente infezione con il parassita Leishmania.