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Curiosità che (forse) non conosci sul veleno animale

Veleno nel mondo animaleSerpenti, vespe, ragni, meduse e scorpioni: sono solo alcuni degli animali dotati di “arsenali tossici” selezionati in milioni di anni di evoluzione. Ma è vero che alcuni animali hanno un veleno più potente di altri?

E come fanno a creare questa potente arma?
Scopriamo insieme alcune curiosità poco conosciute sul veleno animale!

Quanti sono gli animali velenosi?

Sebbene sia molto difficile da credere, tra insetti, rettili, molluschi, anfibi, mammiferi e persino uccelli, sono circa 100 mila specie di animali velenosi! Molti di questi hanno sviluppato l’abilità di produrre veleno più volte, separatamente e in tempi e in distanti, semplicemente perché risultava vantaggiosa.
Questa “arma letale” non è altro che l’adattamento delle specie alla “pressione evolutiva”: le nuove mutazioni più adatte ad affrontare le sfide imposte dall’habitat vengono favorite, in un processo di selezione naturale.

Come viene creato il veleno?

Studiando i serpenti si è visto che il veleno ha origine, in linea generale, da “copie” di vecchi geni.
Al loro stato primordiale quest’ultimi producono proteine “innocue”, mentre nella loro versione “modificata” ottengono funzioni del tutto nuove, che sono in grado di conferire tossicità agli enzimi prodotti, dando così vita a quelle che vengono chiamate “ghiandole velenifere”.
Questo particolare processo di modifica dei geni prende il nome di “neo-funzionalizzazione”.

È importante sottolineare che anche dopo aver sviluppato il veleno, una specie non può semplicemente “rilassarsi”: anche le prede infatti svilupperanno, nel più breve tempo possibile, forme di difesa contro questa sostanza, come ad esempio una resistenza chimica ad alcune delle tossine iniettate, migliori riflessi o un migliore camuffamento.
Per restare un’arma micidiale, il veleno dovrà quindi continuare ad evolversi.

È vero che alcuni animali sono più velenosi di altri?

Assolutamente sì!
Alcuni veleni diventano più potenti in risposta a più decise “pressioni ambientali”, solitamente legate alla caccia: sebbene possa sembrare un’azione “semplice”, produrre veleno costa un sacco di energie, per cui bisogna che ne valga la pena!
In altri casi, l’abilità di produrre veleno cessa con il tempo, perché l’animale…”cambia dieta”.
Ne sono un chiaro esempio il pitone e l’anaconda, che uccidono avvolgendo le spire attorno alle prede.
È inoltre opportuno sottolineare che la tossicità dei veleni varia in relazione al tipo di preda: alcuni serpenti sono per esempio specializzati in avvelenamento di rettili perché il loro habitat pullula di lucertole, ma sono meno letali per i mammiferi.

Velenoso per finta!

Alcune specie hanno sviluppato nel tempo il cosiddetto “mimetismo batesiano”.
Questa particolare capacità permette ad alcuni animali di “copiare” i colori di una determinata creatura velenosa e, quindi, di assomigliarle: questa attività permetto loro di risparmiare una notevole quantità di energia, in quanto è sicuramente molto meno dispendioso somigliare ad animale velenoso, piuttosto che diventare effettivamente velenosi!