L’Aequorea forskalea è una medusa facente parte della famiglia dei Aequoreidae. Dalla tipica forma, che caratterizza ogni medusa, questa specie presenta la parte superiore definita appunto ombrello (per la familiare forma che presenta) lunga circa 8 – 25 cm di diametro, da qui si irradiano diversi canali radiali di colore marrone o blu scuro, i quali si dirigono dai bordi dell’ombrello fino allo stomaco. Presenta numerosi tentacoli, lunghi e sottili, la consistenza e la colorazione sono tipicamente trasparenti e gelatinose, essendo esse formate maggiormente d’acqua.
L’Aequorea forskalea è possibile avvistarla maggiormente nell’Oceano Atlantico, nel Mediterraneo, nell’Oceano Indiano e nei Caraibi; nel nostro Paese non è molto comune, anche se ultimamente qualche esemplare è stato comunque avvistato nel Tirreno e nell’Adriatico. Il suo habitat naturale è formato dalla profondità dei mari e degli oceani, raramente quindi sale in superficie, anche se diverse volte è stata avvistata nelle vicinanze della superficie, a riva e addirittura arenata sulla spiaggia. Da questa specie è stata estratta una sostanza proteica bioluminescente, denominata aequorina, molto utilizzata durante gli esperimenti scientifici. Questa particolare proteina incuriosisce molto gli scienziati, in quanto è proprio grazie a questa che l’Aequorea forskalea emette lampi di luce violacea in risposta ad uno stimolo pressorio.
Questa sostanza è composta principalmente da ioni calcio e altre proteine che mischiate tra di loro, restituiscono questa particolare proprietà. Come tutti gli esemplari, anche questa medusa si procura il cibo e si difende dagli aggressori mediante il contatto con i suoi tentacoli. Questi ultimi rilasceranno una particolare sostanza che in primis paralizzerà il malcapitato e in secondo darà la spiacevole e dolorosa sensazione di una forte bruciatura. I piccoli animali di cui si ciba moriranno tutti per via del forte shock anafilattico in cui cadranno, mentre l’essere umano patirà la classica sintomatologia della pelle rossa e piene di vescicole nella zona del contatto. In questi casi, bisognerà intervenire immediatamente utilizzando le corrette pomate adibite proprio all’ustione da medusa, in modo da bloccarne tempestivamente i deleteri effetti. In caso di contatto con bambini, anziani e soggetti particolarmente sensibili, bisognerà immediatamente recarsi dal medico, per verificare gli eventuali danni che potrebbero insorgere.