Il lemure è un animale integrato nel sott’ordine dei Strepsirrhini, il termine deriva dalla parola latina lemures, che ricorda gli spirti della notte per la mitologia romana. Questa scelta è relativa ai grandi occhi che offrono a questo animale uno strano aspetto spettrale e visto che la specie vive soprattutto di notte, non si poteva trovare un nome più azzeccato.
Inoltre il lemure fa parte di quattro famiglie viventi attive in Asia, conosciute come lemuri volanti. Le analisi scientifiche approvano fino a 100 specie di lemuri, suddivise in ben quindi generi e molte di queste sono state scoperte intorno al XXI secolo.
Descrizione
Il Lemure più piccolo è il lemure topo pigmeo che riesce a raggiungere i 30g, mentre si raggiungono i 10 Kg per la specie estinta diverso tempo fa, che assomigliava in tutto a un gorilla. L’habitat naturale del Lemure è il Madagascar e in alcune piccole isole circostanti.
L’anatomia del lemure si contraddistingue per il pollice opponibile, che consente all’animale di avere una presa migliore sugli alberi dove vive. Le dita sono caratterizzate da unghie e i grandi occhi, sono originale per via del tapetum lucum, ovvero uno strato riflettente che consente all’animale di vedere in modo perfetto di notte.
L’animale in ogni caso utilizza molto l’udito e l’olfatto per orientarsi all’intero del suo habitat.
La vita del Lemure
Bisogna considerare che il Lemure è un animale attivo soprattutto di notte e che segue una dita onnivora, a base di insetti e frugivora con abitudine diurne e maggiormente erbivore. Molti non sanno che i lemuri vivono all’interno di gruppi basati sul modello matriarcale, dove le femmine sono dominanti nei confronti dei maschi.
Sono gli esemplari femmine a scegliere dove dormire e costruire il nido e anche le prime ad avere accesso al cibo.
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