Il mammiferi/leone.php">leone nell’era del Pleistocene fu il carnivoro maggiormente diffuso sul pianeta, con un areale che spaziava dal Sud Africa al sud degli attuali Stati Uniti.
Scoprire l’evoluzione del leone è sempre stato un compito arduo per i ricercatori, data la scarsità dei reperti fossili ritrovati ed il fatto che il leone è sempre stato cacciato dall’uomo, il materiale su cui hanno potuto lavorare gli scienziati è sempre stato molto frammentato e disomogeneo, fino ad ora in aggiunta, non si è mai stati in grado di comprendere le relazioni evolutive della specie e le sue varietà nel corso del Pleistocene e le dinamiche che le hanno portato all’estinzione.
Le recenti tecniche genetiche a disposizione oggi dei ricercatori hanno permesso di fare luce sull’evoluzione del re dei felini, è quanto emerge da una pubblicazione comparsa su BMC Evolutionary Biology dove i ricercatori dell’Università di Durham hanno analizzato sequenze di genoma mitocondriale di alcuni esemplari conservati in museo. Ad essere analizzati anche dei campioni di leoni estinti quali il Leone Berbero, specie del Nord Africa, e il Leone Iraniano, nonché le specie che attualmente vivono nell’Africa Centrale e Occidentale.
La ricerca ha preso in esame la sequenza mitocondriale di 52 esemplari di leone fra quelli presenti e quelli vissuti in passato, l’analisi filogenetica ha rilevato tre differenti gruppi di Leoni:
- Il moderno Leone Panthera leo.
- L’estinto Leone di caverna Panthera spelea che formò una popolazione omogenea dall’Europa alle aree nordiche quali Canada, Alaska e Siberia allora collegate dallo stretto di terra di Bering.
- L’estinto Leone americano Panthera atrox che formava popolazioni separate al di sotto dell’area coperta dai ghiacci.
Dallo studio genetico è emerso inoltre come la specie di Leone che tutti oggi conosciamo è comparsa nell’Africa Orientale circa 124 mila anni fa, in seguito l’evoluzione della specie ha preso due percorsi separati in base alla diversificazione ambientale a cui stava andando incontro l’africa centro-meridionale. Con lo sviluppo delle foreste subtropicali i leoni cominciarono a diversificarsi a seconda che occupassero le zone orientali o meridionali dell’Africa. Il successivo processo di desertificazione del Sahara, di circa 50.000 anni fa, ha prodotto un ulteriore differenziazione con la conseguente comparsa di un gruppo che abitava l’area a Nord, più vicina al Nilo, ed uno più ad occidente separato dal grande deserto.
Nel tardo Pleistocene, circa 21.000 anni fa alcune popolazioni di leone hanno iniziato ad abbandonare il continente africano, 5.000 anni fa si è differenziata la varietà del Leone Iraniano e quelle asiatiche di cui tutt’oggi sopravvivono solo 400 esemplari.