È veramente difficile ritrovare dei resti di dinosauri nella penisola arabica, ma grazie agli studi condotti da diversi scienziati è stato possibile stabile il primo record ufficiale di fossili in Arabia Saudita.
Oggi, l’Arabia Saudita è un deserto asciutto e desolato, ma un tempo era una spiaggia carica di ossa e denti di rettili e dinosauri marini. Queste affermazioni sono state rese possibili grazie alla scoperta di alcune vertebre e alcuni denti che apparterrebbero a un dinosauro carnivoro, dimostrando quindi che anche in questa parte del mondo sono esistiti i dinosauri. Questi fossili sono stati recuperati lungo la costa del Mar Rosso e, per la prima volta, l’Arabia Saudita può vantarsi di avere materiale preistorico piuttosto importante. I resti del dinosauro sono stati scoperti grazie ad alcuni scavi che diversi scienziati stavano conducendo in quelle zone, rimasti piuttosto sorpresi da quanto rinvenuto.
Ogni resto trovato è stato analizzato e le varie diagnosi sono state pubblicate su PLOS ONE un ricercatore che si è occupato del caso ha dichiarato che ritrovare fossili di questa tipologia lungo la penisola arabica è un evento decisamente raro. Ma per quale motivo? Si pensa che ai tempi dei dinosauri, l’Arabia Saudita non disponeva di rocce depositate nei fiumi e nei torrenti e per questo motivo non poteva esserci vita, ma a quanto pare le analisi erano errate, poiché l’area era abitata da dinosauri vivi. I fossili recuperati hanno circa 72 milioni di anni e sono stati distinti due tipi diversi di dinosauri, uno carnivoro e bipede, il quale ricorderebbe il Tirannosauro, mentre l’altro erbivoro, altro circa 20 metri, pertanto si tratterebbe di un Brontosauro. Inoltre, sono stati rinvenuti fossili simili anche nella zona del Madagascar e in Sud America.