La vipera dell’Orsini, facente parte della famiglia dei Viperidi, è particolarmente famosa per il suo nome, il quale lo deve al naturalista ascolano Antonio Orsini. Questo esemplare rappresenta la vipera più piccola di tutta Europa, infatti, i maschi possono arrivare ad una lunghezza massima di circa 50-55 cm, le femmine invece sono un po’ più grandi. Presenta un corpo molto tozzo e una testa stretta, la sua colorazione varia dal grigio crema al rossastro con una caratteristica linea a zig zag marrone scura o nera che gli solca tutto il centro del corpo.
Questo esemplare è presente in Europa, in Asia, in Francia e Austria. Nel nostro Paese è possibile avvistarla solo in alcune aree dell’Appennino centrale, come per esempio Monte Sibillini, Gran Sasso, Monte Marsicano, ecc. Il suo habitat naturale è prevalentemente montano, al di sopra della vegetazione, fino ad un massimo di 2400 metri, è possibile avvistarla anche negli ambienti che presentano rocce calcaree, in pascoli e praterie.
La vipera dell’Orsini vive generalmente di giorno, dove impiega il tempo cacciando e crogiolandosi al sole.
È un esemplare abbastanza mansueto, morde in casi eccezionali, se attaccata tenta quasi sempre la fuga, nascondendosi in fessure tra le rocce o buchi nel terreno. Pur essendo un esemplare velenoso, non risulta pericoloso, in quanto avendo delle zanne molto piccole, la quantità di veleno iniettata risulta essere innocua.
La sua dieta è composta principalmente da antropoidi, specialmente dalle cavallette e in numero minore anche di sauri, lucertole e ratti.
Questo esemplare vive in solitudine, tranne nei periodi dell’accoppiamento, quando la si vede in coppia con la femmina o durante i combattimenti con gli altri maschi.
La femmina, tipicamente vivipare, partorirà verso la fine di luglio e i primi di settembre, dai 3 agli 8 piccoli. I piccoli durante la nascita saranno lunghi circa 12 cm e saranno già indipendenti.
Questo serpente in media vive tra i 7-10 anni, anche se la sua longevità viene spesso minacciata da rapaci e da alcuni mustelidi. Anche l’uomo è considerato una minaccia molto pericolosa, in quanto scambiandola spesso con esemplari di vipere più pericolose, la uccide, minando il normale decorso di vita di questa specie.