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Altezza: 4 m.
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Lunghezza: 12 m.
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Peso: 2 tonnellate circa
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Cranio: Struttura ossea molto grande dotata di grandi mascelle
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Gruppo: Saurischi
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Periodo: Giurassico/Cretaceo
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Vissuto in: Nord America, Africa e Australia
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Dieta: carnivora
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Segni particolari: dotato di due piccole corna sugli occhi
L’Allosaurus, dal prefisso greco – állo- bizzarro, diverso e dal sostantivo polytonic, sáuros, lucertola, rettile (lucertola bizzarra) rientra nella categoria dei Teropode carnosauri. Visse nel periodo del Giurassico superiore 140-156 milioni di anni fa e le sue dimensioni, così come quelle dei suoi simili, erano impressionanti. Lungo circa 9-12 metri ed alto 3,75 metri alla spalla e pesante, questo animale preistorico pesava circa 4,5 tonnellate circa ed era molto simile al T-rex, nonostante non fossero parenti ed appartenessero a due epoche giurassiche diverse.
Così come accade spesso tra i dinosauri, nonostante la sua incredibile mole, l’allosauro era in realtà un animale molto agile e veloce, capace di cacciare perfino i sauropodi. Era uno dei carnivori più grandi del periodo Giurassico Superiore ed era un astuto predatore tanto che fu denominato, a causa di queste caratteristiche, "il mammiferi/leone.php">leone del giurassico".
La sua ossatura era molto potente mentre la conformazione delle vertebre differiva in maniera sostanziale rispetto a quella di altri dinosauri. Dagli indizi ottenuti a seguito dei ritrovamenti fossili, è emerso che questi animali erano dotati di grandi denti appuntiti che utilizzavano con aggressività e irruenza. Nel corso degli anni infatti, sono state ritrovate numerose ossa di Apatosaurus che presentavano evidenti tracce di denti degli allosauri.
Così come tutti i teropodi, anche l’allosauro presenta una struttura fisica composta da un grande cranio posto su di un collo piuttosto tozzo e corto, zampe piccole (ma ben sviluppate e muscolose) dotate di potenti artigli simili a quelli delle aquile e coda molto lunga.
Munito di grandi mascelle (lunghe fino a 80) riusciva ad ingerire grossi pezzi carne, grazie a denti seghettati e ricurvi adatti più a tagliare la carne, che non a sminuzzare e a triturare.
Le sue mandibole giganti gli permettevano di assestare grandi morsi alle sue prede che, con molta probabilità, morivano per emorragia o lo shock, consentendo così al rettile di cibarsi della carcassa solo in un secondo momento e con grande comodità. La sua scatola cranica inoltre, sembra possedere dei lobuli olfattivi molto sviluppati, caratteristica necessaria per poter reperire il cibo necessario al sostentamento. Si pensa catturasse preminentemente dinosauri erbivori di medie dimensioni nascondendosi attentamente nella fitta vegetazione del sottobosco.
L’allosauro è facilmente riconoscibile grazie alla presenza di due piccole corna non troppo appuntite e di forma triangolare posizionate direttamente sugli occhi, nella parte frontale degli stessi , adornate da altre piccole creste ossee utilizzate, probabilmente, a scopo riproduttivo. Gli studiosi infatti pensano che tali creste cambiassero colore durante la stagione dell’amore per catturare l’attenzione del partner.
Non si conosce molto della vita di questi animali, si pensa che prediligessero la caccia di gruppo, ma si tratta di ipotesi ancora non confermate.