Di origine algerina il berbero si presenta a noi con testa allungata e raffinata, profilo rettilineo, occhi vivaci e narici ben dilatate. Il collo è di medie dimensioni ma muscoloso ed arcuato. Il garrese è rilevato. La linea dorsale è breve e diritta. Per l’obliquità della groppa ha la coda bassa. Il torace è ampio e la spalla lunga e inclinata. Gli arti sono solidi, lo stinco lungo e lo zoccolo piccolo e solido. La sua altezza varia dai 140 ai 150 centimetri circa.
Il suo mantello può essere: baio, sauro, grigio o morello. Cavallo vigoroso, resistente e coraggioso, ha grandi doti di velocità e di fondo non comuni. La sua capacità di adattamento ne hanno fatto la razza preferita dai tuareg, popolazione nomade che si oppose e combatté gli arabi.
Il berbero fu per anni l’arma migliore dei cavalieri tuareg che si distinguevano per la grande abilità di addestrarlo e montarlo. E’ un cavallo di indole docile che si lascia condurre con grande dolcezza. Le origine di questo cavallo sono legate da sempre alle popolazioni Nordafricane che per secoli lo hanno allevato ed addestrato con cura e capacità eccellenti. In Europa giunse attraverso la Spagna per migliorare e rafforzare le razze indigene. In Spagna venne sapientemente incrociato per creare lo splendido andaluso. Oggi purtroppo la razza pura si sta perdendo e il berbero rischia seriamente l’estinzione. Anche per questa razza esistono ceppi diversi: l’algerino e il marocchino, leggermente più piccoli il libico che può arrivare a misurare anche 1,56 metri.
Nel berbero libico vi è molto del sangue arabo tanto da considerarlo quasi un incrocio con tale razza.